

Le Isole Italiane dell’Egeo, già conosciute come Dodecaneso, furono un gruppo di isole greche situate di fronte alla costa turca ed appartenute all’Italia dal 18 ottobre 1912 al 10 febbraio 1947, anche se l’effettivo controllo politico sull’arcipelago da parte dell’Italia cessò già il 18 settembre 1943.
Il Dodecaneso, sottoposto al dominio dell’Impero ottomano, fu attaccato dall’Italia nel 1912. Durante la guerra italo-turca culminata nell’occupazione della Libia, l’Italia pensò di affrettare la fine della guerra occupando un gruppo di isole in prossimità del territorio metropolitano della nazione islamica.
Con la Pace di Losanna del 18 ottobre 1912, l’Italia ottenne il riconoscimento dell’amministrazione civile sulla Libia in cambio del ritiro delle truppe dal Dodecaneso, ma tale clausola non fu rispettata perché subordinata alla cessazione di atti di ostilità contro l’amministrazione italiana in Libia.
Il 29 luglio 1919 fu sottoscritto un accordo segreto dal Ministro degli esteri Tommaso Tittoni e il Ministro greco Eleftherios Venizelos in cui l’Italia rinunciava alle isole del Dodecanneso salvo Rodi, in cambio dell’appoggio greco ad un “mandato” italiano sull’Albania. Tale accordo, peraltro, fu denunciato dal successivo Ministro degli esteri Carlo Sforza nel giugno 1920. La sconfitta dell’Impero ottomano portò nel frattempo al trattato di Sèvres del 10 agosto 1920, che confermò all’Italia il possesso su tutto il Dodecaneso con l’inclusione dell’isola di Castelrosso.
Dopo la costituzione della Repubblica turca, il trattato di Sèvres fu annullato, e con il Trattato di Losanna del 1923 Kemal Atatürk e la comunità internazionale riconobbero per la prima volta all’Italia la sovranità a titolo definitivo sul Dodecaneso e sulla Libia.
Dopo l’8 settembre 1943 il Dodecaneso venne attaccato dai tedeschi: Il governatore, ammiraglio Inigo Campioni rimase in carica fino al 18 settembre 1943, quando fu deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore Igino Ugo Faralli, che, avendo aderito alla Repubblica Sociale Italiana, restò nominalmente in carica fino al 1945, ma il vero potere passò all’esercito tedesco.
Con il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, le isole passarono alla Grecia.
Nel 1926 venne fondata a Rodi, con capitali italo-belgi, la T.E.M.I. – Tabacchi Egei Manifattura Italiana, che produceva sigari, sigarette e trinciati per il mercato locale e per l’ esportazione.
La T.E.M.I., societa’ associata all’ Azienda Tabacchi Italiani (filiazione dell’ Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), deteneva il monopolio di importazione, fabbricazione e vendita dei tabacchi a Rodi e Coo, mentre nelle altre isole era permessa la produzione autonoma in regime di concorrenza. La societa’ rimase operativa anche sotto la direzione inglese (1945-47), nel 1947 fu nazionalizzata e ribattezzata „Kapnoviomechania Rhodou”. Chiuse definitivamente nel 1973.
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